Tempo di Musica APS, una breve biografia
Nel 2024, per la prima volta dalla sua fondazione, Tempo di Musica APS propone e realizza un’autonoma proposta artistica e divulgativa, incentrata sulla scoperta della musica del presente.
Nata nel 2013 nell’alveo delle attività legate alla Fondazione Gioventù musicale d’Italia, sede di Modena, Tempo di Musica promuove per alcuni anni nel territorio modenese una serie attività concertistiche e di divulgazione musicale, alcune delle quali orientate a finalità didattiche. L’attività associativa rallenta e si interrompe durante il periodo della pandemia fino a quando, nel 2023, un ri-assetto associativo e l’ingresso di nuovi componenti under 35 nel direttivo, riescono a dare nuova linfa alle idee e alle attività.
La vocazione di ricerca, sperimentale, contemporanea di Tempo di Musica si esprime per alcuni anni nella programmazione di alcuni appuntamenti della stagione ‘fuori abbonamento’ della Stagione concertistica di GMI Modena, mantenendo sempre un alto standard qualitativo nella scelta degli ospiti e dei programmi.
All’interno dell’associazione nasce poi un gruppo ‘residente’ di musicisti, Ensemble Forma Libera, specializzato nell’interpretazione del repertorio contemporaneo che, in quattro anni di attività, si è distinto come una delle realtà più interessanti del panorama nazionale con concerti, produzioni originali e passaggi radiotelevisivi.
Nel 2023 Tempo di Musica APS è tra i vincitori del bando Officina Youz della regione Emilia-Romagna con il progetto Playlist 2030 – Fare Musica per un futuro sostenibile, che commissiona a giovani compositori italiani brani ispirati ai temi dell’Agenda 2030, coinvolgendo anche importanti figure del mondo scientifico e della comunicazione. Il progetto si trova ora nella fase di post-produzione.
Con il bando Mi Metto all’Opera 2023 Tempo di Musica sancisce una propria autonomia con una proposta artistica organica e protesa al futuro, che ha come fulcro compositori ed interpreti di assoluta qualità e modalità di fruizione stratificate, con un occhio di riguardo all’avvicinamento di un pubblico trasversale e non per forza specialistico.
Il Festival
La prima edizione del Festival Modena Contemporanea si snoda attraverso un calendario di sei eventi principali, dal 9 al 26 maggio 2024, in luoghi della città a volte consueti all’attività musicale e a volte più ricercati in cui specifici elementi artistici trascendono l’esecuzione musicale attraverso progetti site specific, digital arts e performance art. La voce (Vox), declinata secondo la prospettiva umana e cosmica dei quattro elementi, è il punto focale della programmazione, che, attraverso brani in prima esecuzione (tre in prima esecuzione, commissionati dal Festival e tre fra nuove trascrizioni e prime italiane) e brani già assunti a classici del contemporaneo, cerca di evocare nuove alchimie d’ascolto, seduzioni elementali, ma anche interrogare e interrogarci intorno al mondo materiale e immateriale che abitiamo.
Attorno al calendario principale, una serie di eventi collaterali che fungono da catalizzatori per il pubblico del futuro, con proposte per le scuole, sia del presente, con proposte di riscoperta della città, oltre ad un appuntamento sviluppato per la comprensione della comunità diversamente abile visiva, in un sentire sempre più comune di un mondo artistico che sia anche inclusivo.
Il Festival Modena Contemporanea rientra nella definizione di “comunità temporanea” dall’alto valore artistico, dedicata ad indagare le arti performative del presente e questioni attuali quali i giovani e i linguaggi propri del tempo presente, l’impatto tecnologico che plasma l’idea di arte, l’Agenda 2030, la sostenibilità del sistema produttivo dell’arte.
Presente sui principali social, il Festival articolerà attraverso una fitta calendarizzazione online momenti di divulgazione e focus sulla propria programmazione, grazie anche alla media partnership con Quinte Parallele, redazione web nazionale per la promozione dell’universo musicale dello spettacolo dal vivo e non.
VOX – La collaborazione con Modena Belcanto
Il dialogo sul tema della voce e del canto ha fatto nascere una preziosa collaborazione tra Modena Belcanto Festival e Festival Modena Contemporanea; gli appuntamenti del 9, dell’11 e del 26 maggio si pregeranno, quindi, di una doppia appartenenza. Modena Contemporanea è felice di poter portare all’interno dell’articolato calendario di Modena Belcanto Festival una propria originale curvatura dedicata alla musica contemporanea d’autore e di sperimentazione che porterà il pubblico a confrontarsi con oltre 60 anni di voce.
Punto di partenza il concerto inaugurale, dedicato allo sperimentalismo del nuovo secolo e concentrato sul virtuosismo timbrico e vocale della cantante-performer Giulia Zaniboni che fra bicchieri intonati, respiri amplificati e antiche canzoni di mare, ci permetterà di comprendere quando sia ampio e duttile il vocabolario contemporaneo per la voce. A seguire la realizzazione in forma semiscenica di uno dei classici del repertorio vocale moderno, La voix humaine di Francis Poulenc nella realizzazione a cura del mezzosoprano Caterina Dellaere e dell’allestimento scenico di Paola Brunello e Giulia Turconi, un intramontabile monologo tragico che diede il là all’idea di poter lavorare con un solo strumento in palco, la voce. In serata anche la prima esecuzione assoluta di un brano commissionato dal Festival alla giovane compositrice Paola Magnanini che in Saudade – Omaggio alla Voix Humaine per solo pianoforte, ci introdurrà alla trama dell’opera.
Concluderà il calendario congiunto delle due realtà modenesi ed evento conclusivo della rassegna, la manipolazione elettronica della voce del soprano Ljuba Bergamelli nell’ultima produzione di Zeno Baldi, Slate Petals, una interazione fra umano ed elettronica, indagando luci e ombre della voce e delle tracce personali che essa riporta in superficie.
I quattro elementi
Se il fuoco rappresenta quella scintilla vitale che risiede nel corpo umano e viene rappresentato dai tre concerti dedicati alla voce umana, altrettanti concerti, invece, si concentrano sui tre rimanenti elementi.
A partire dall’acqua, elemento essenziale della nostra vita ma spesso negletto che troverà nel concerto con protagonisti l’Ensemble Farandole una declinazione musicale del repertorio contemporaneo dedicato al mare, all’acqua e alle sue creature, partendo dai brani di Takemitsu fino all’esecuzione di Vox Balenae di George Crumb.
Anche in questa occasione una prima assoluta, commissionata dal Festival, al giovane compositore Francesco Darmanin dal titolo ‘Come vento e nube’.
L’aria e in particolare i corpi celesti vedranno nel recital pianistico del pianista Ciro Longobardi l’esecuzione integrale degli Études boréales e degli Études australes del compositore italiano Ivan Fedele in un contesto inusuale per l’esecuzione musicale ma ideale e rappresentativo per brani che parlino di stelle, la Cupola del Civico Planetario ‘F. Martino’ di Modena.
Infine la terra, elemento primordiale a cui il pubblico potrà simbolicamente ricongiungersi con il rituale della terra di Pauline Oliveiros, le prime italiane di Terrestre di Kaija Saariaho e Mayis 2020 di Fazil Say e la prima esecuzione assoluta, commissionata dal Festival, al compositore Daniele Bisi, di Il risveglio della terra.
Il concerto sarà curato dai musicisti dell’Ensemble Forma Libera.
Il nuovo sito
In occasione della conferenza stampa, viene inaugurato anche il nuovo sito dell’associazione ricondotto direttamente al suo progetto principale, ovvero l’Ensemble Forma Libera (www.ensembleformalibera.it).
Un sito reso possibile dal lavoro di restyling dell’identità svolto dal grafico Roberto Cantaboni che ha curato il nuovo logo dell’ensemble e la veste grafica dei materiali del Festival e dalla web developer Antonella Rossi che ha curato la creazione e i contenuti del sito.
Il press-kit del Festival è disponibile cliccando il seguente indirizzo: PressKit Festival MoCo 2024
I concerti
Giovedì 9 maggio | ore 20.30
Ridotto del Teatro comunale Pavarotti-Freni
Vox: i 4 elementi
Giulia Zaniboni soprano
Louis Andriessen (1939-2021): A song of the sea
Edgar Alandia (1950): Grito!!
Chaya Czernowin (1957): Adiantum Capillus-Veneris II, etudes in fragility, for voice and breath (with amplification)
Raffaele Sargenti (1980): Liquid Preludes
Gilda Lyons (1975): A Manual for the Use of Wings (movimenti coreografici a cura di Chiara Montalbani)
Katherine Balch (1991): These intervals matter, per soprano, bicchieri intonati e ostinato di ghiaia
La voce sola nella sua incredibile capacità di modulare e plasmare il linguaggio: Giulia Zaniboni ci conduce nelle molteplici anime musicali dei suoi compositori d’elezione, mostrando la duttilità e la capacità espressiva che l’hanno resa, senza dubbio, una delle interpreti italiane più rinomate nel repertorio contemporaneo.
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Sabato 11 maggio | ore 20.30
Teatro Fondazione Collegio San Carlo
La voce umana
Caterina Dellaere mezzosoprano
Carlo Emilio Tortarolo pianoforte
Paola Magnanini (1998): Saudade – Omaggio a La Voix Humaine
(nuova commissione Festival Modena Contemporanea)
Francis Poulenc (1899-1963): La voix humaine (rappresentazione semiscenica)
idea e allestimento scenico di Paola Brunello e Giulia Turconi
Una donna è sola nella sua stanza. Squilla il telefono: è lui, il suo amato. Inizia il più famoso dramma d’amore a distanza. Il colloquio telefonico, tanto interrotto quanto ripreso perché nessuno dei due amanti trova il coraggio di dire la parola definitiva, ci viene raccontato esclusivamente dal punto di vista della donna, mentre la presenza dell’amante all’altro capo del filo è suggerita solo dai silenzi e dalle pause nel fluire musicale. ‘La voix humaine’ è una tragédie lyrique in atto unico in cui l’autore, Francis Poulenc, lascia nelle mani dell’unica interprete in scena ogni azione, lasciandoci una summa progenitrice del teatro della voce contemporaneo, apice dell’atto comunicativo in musica.
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Venerdì 17 maggio | ore 20.30
Chiesa del Voto
La voce del mare – into the blue
Ensemble Farandole
Alessandra Aitini flauto
Kerem Brera violoncello
Beatrice Lupi pianoforte
Matteo Staffini chitarra
Louis Andriessen (1939-2021): A song of the sea (nuova trascrizione Festival Modena Contemporanea)
Toru Takemitsu (1930-1996): Towards the sea, per flauto e chitarra
Toru Takemitsu: Rain Tree Sketch II, per pianoforte solo
Annachiara Gedda (1986): Hush!, per flauto e chitarra
Francesco Darmanin (1998): Come vento e nube (nuova commissione Festival Modena Contemporanea)
George Crumb (1929-2022): Vox Balenae
Il mare è sempre stato fonte di grandissima ispirazione per i compositori di ogni epoca, da l’Ouverture Le Ebridi di Mendelssohn a La Mer di Claude Debussy. Il repertorio contemporaneo, rappresentato da autori di prima grandezza, non si è sottratto a questo topos, ma alla meraviglia dello sconfinato paesaggio naturale la sensibilità contemporanea aggiunge nuove criticità e angosce: l’inquinamento, la crisi climatica, la protezione della biodiversità. L’arte ci conduce fuori dall’idillio per risvegliare le coscienze.
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Sabato 18 maggio | ore 17.30
Civico Planetario F. Martino – Cupola
La voce delle stelle
Ciro Longobardi pianoforte
Ivan Fedele (1953) Études boréales – Études australes, per pianoforte
Una maratona pianistica per la prima performance integrale a Modena degli Études (Australes & Boreales) del compositore italiano Ivan Fedele. Se gli Études Boréales si concentrano sul concetto di risonanza e sulla ricerca timbrica di oggetti sonori dai colori di luminosità nitida e tersa, il ciclo delle Études australes, si concentrano sulla tecnica trascendentale, mantenendo uno stretto rapporto con la grande tradizione dello studio pianistico. All’unicità del concerto, si aggiunge l’esperienza multisensoriale della rappresentazione proiettata della volta celeste, resa possibile dalla strumentazione in dotazione al Planetario, che accompagnerà l’esecuzione dei brani.
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Venerdì 24 maggio | ore 20.30
Sala del Leccio – Complesso San Paolo
La voce della terra – a sonic ritual
Ensemble Forma Libera
Francesco Checchini flauto
Cosimo Linoci clarinetto
Nicole Pedroni arpa
Francesco Ottonello e Matteo Montaldi percussioni
Michela Marchiana violino
Eleonora Venuti violoncello
Carlo Emilio Tortarolo direttore
Daniele Bisi (1982): Il risveglio della terra (nuova commissione Festival Modena Contemporanea)
Kaija Saariaho (1953 – 2023): Terrestre per flauto ed ensemble (prima esecuzione italiana)
Fazil Say (1970): Mayis 2020, per clarinetto solo (prima esecuzione italiana)
Paulina Oliveros (1932-2016): Earth ears – A sonic ritual
Nei pressi di uno degli alberi storici della città, la sala del Leccio è ideale per un concerto dedicato alla ‘terra’. Esplorato in questo contesto è il Deep Listening, teorizzato dalla compositrice Pauline Oliveros: “una pratica che unisce il pensiero femminista e queer … approccio hacker verso qualsiasi strumento capace di emettere suoni e un metodo libertario nel condividerli”. Insegnata in tutto il mondo presso diverse istituzioni culturali, si tratta di una pratica in grado di trasformare radicalmente il nostro approccio a tutti i fenomeni acustici, capace di farci immaginare un nuovo significato per gli spazi che abitiamo, consegnarci un rapporto inedito con la materia vibratile che ci circonda e un nuovo piacere nel riscoprire le più profonde implicazioni dei nostri sensi, ottusi dal frastuono della contemporaneità.
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Domenica 26 maggio | ore 20.30
Teatro Fondazione Collegio San Carlo
Slate Petals
Ljuba Bergamelli voce
Zeno Baldi live electronics
Zeno Baldi (1988): Slate Petals
A partire dall’incontro di due pratiche performative: quella vocale e quella del live electronics e dal desiderio di esplorare la materia sonora attraverso una immersione nel mondo elettroacustico, Il progetto intende esplorare nuove possibili interazioni fra voce umana ed elettronica, evitando di porre una o l’altra in primo piano, indagando luci e ombre della voce e delle tracce personali che essa riporta in superficie. A partire dal lavoro sui testi e frammenti di Anthony Etherin, la cui poesia è caratterizzata da acrobatiche restrizioni linguistiche che rivelano la bellezza intrinseca del linguaggio, il viaggio sonoro diventa una evocazione aperta tra improvvisazione e scrittura, tra parola e puro suono, che mette al centro la voce (in quanto punto d’incontro tra logos e phoné) e le sue “proiezioni” nello spazio, articolando diversi livelli di prossimità e distanza. L’utilizzo di microfoni e diffusori di natura eterogenea (tra cui microfoni a contatto e trasduttori tattili) permette un’esplorazione che interseca diverse zone di risonanza tra le superfici e le frequenze della voce.
Le attività collaterali
MoCoTrekking (11 e 25 maggio, alle ore 15 circa)
In collaborazione con ModenaTur sono in programma due trekking urbani nei luoghi di interesse storico e culturale del centro di Modena, arricchiti da intermezzi musicali a cura dei musicisti di Ensemble Forma Libera.
MoCoScuola
La musicologa e speaker radiofonica RAI, Valentina Anzani, già creatrice di Opera Meet, il primo social network che crea community tra il pubblico dell’opera e informa sulla programmazione dei teatri, incontra gli studenti del Liceo Musicale ‘Carlo Sigonio’ per offrire una restituzione della sua esperienza sia nella ricerca scientifica sia nell’imprenditoria sia nella divulgazione artistica e musicale.
MoCoInclusive
Il compositore Francesco Manenti presenta per i giovani musicisti del territorio il suo paper di ricerca Accessibilità delle partiture grafiche: design e supporti tattili per non vedenti. L’intervento esporrà il progetto di ricerca riguardante l’accessibilità delle partiture grafiche nella letteratura della musica del ‘900, svolto con il supporto dell’Unione Ciechi e Ipovedenti della sezione di Brescia.
Maggiori informazioni su queste attività presto disponibili su www.ensembleformalibera.it e sui canali social di Festival Modena Contemporanea e Ensemble Forma Libera
BIGLIETTI
Biglietti (9 – 11 – 26 maggio) 10 | 7 euro*
Biglietti (17 – 18 – 24 maggio) 10 | 5 euro*
I biglietti per gli spettacoli del 9, dell’11 e del 26 maggio sono disponibili presso la biglietteria del Teatro Comunale Pavarotti-Freni e su Vivaticket.
I biglietti per gli spettacoli del 17, del 18 e del 24 maggio sono prenotabili ai contatti del Festival (festivalmodenacontemporanea@gmail.com) e a disposizione da un’ora prima dello spettacolo nella sede dell’evento.
*ridotto fino a 27 anni e over 65 e per i possessori di abbonamenti e carnet Gioventù Musicale Modena
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